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Emanuela

CIVICO 33 monologhi di donne

by Emanuela
CIVICO 33 monologhi di donne con Emanuela Panatta e Alessandra Fallucchi foto di scena Paola Panatta

UN CROCEVIA DELL’ UNIVERSO FEMMINILE IN CUI LE DONNE SI RACCONTANO IN CHIAVE TRAGICOMICA

Lo spettacolo teatrale vede protagoniste l’autrice Emanuela Panatta ed Alessandra Fallucchi, inoltre insieme curano la regia.

Emanuela Panatta romana, poliedrica classe 1977, oggi a distanza dei 30 anni dal programma Cult ‘Non è la Rai’ che la vide tra le protagoniste, recita, danza, scrive e insegna. Lavora dai suoi esordi televisivi (1991 Bulli & Pupe reti Mediaset) nel mondo dello spettacolo, ricoprendo ruoli differenti, nel corso degli anni non si è mai fermata se leggiamo con attenzione il suo curriculum si è formata e ha lavorato in Italia e all’estero con fatica e impegno: un grande amore per il teatro e il cinema, una lunga gavetta, una famiglia alle spalle, tanta fiducia, disciplina, il desiderio di girare il mondo, una valigia  sempre pronta piena di sogni e di sogni sembra ne abbia ancora molti da realizzare… 

CIVICO 33 monologhi di donne pensati per la messa in scena teatrale, tratto dal suo omonimo libro stampato nel 2016 dalla casa editrice Il Torchio, diventa uno spettacolo che prende vita in due versioni con due e quattro attrici.

Emanuela e Alessandra Fallucchi curano l’adattamento teatrale, la regia oltre ad essere le attrici protagoniste. Il 18 dicembre 2019 presso il Teatro Cometa Off di Roma è stato presentato un primo studio della versione a quattro voci e un violoncello e la versione che vede Emanuela ed Alessandra protagoniste è stata presentata al Teatro Elicantropo di Napoli dal 30 gennaio al 2 Febbraio 2020, prima del primo Lockdown.

Prima di tutto spiegateci il perché di queste due versioni? Quali sono le differenze? E quale porterete avanti nell’imminente?

EMANUELA  Scrivo per immagini. Quando vidi nel 2003 Dogville il film di Lars von Trier con Nicole Kidman mi colpi’ moltissimo la scenografia; era il periodo in cui avevo terminato il mio percorso triennale presso l’Accademia di Teatro di Beatrice Bracco a Roma, collaboravo con Beatrice come assistente, leggevo, scrivevo, vedevo tantissimi film mentre lavoravo e studiavo al Dams,  prendevo man mano coscienza che quello che scrivevo avrei voluto portarlo in scena. Sono stata influenzata da quel film che ho amato profondamente: ho immaginato 4 sedie in uno spazio vuoto, delineato da un perimetro immaginario, un quadrato abitato da quattro donne completamente differenti che si parlavano rispecchiandosi l’una nell’ altra con i loro pregi e difetti. In scena l’essenziale: abiti, scarpe, accessori e musica volevo ci fosse musica, uno strumento in scena. L’idea dello spettacolo è nata con quattro attrici e un musicista. Ho investito insieme al mio editore Marco Serri editrice il Torchio, che ha creduto da subito nel mio progetto stampando il mio libro nel 2016, un primo studio che abbiamo presentato e allestito in una settimana al Teatro Cometa Off di Roma con la regia di Alessandra Fallucchi e la partecipazione oltre me, delle attrici Bianca Nappi, Sara Baccarini, Alessandra Merico e il maestro Gabriele Calanca al contrabasso con l’obiettivo di trovare una distribuzione teatrale, purtroppo il lockdown ha bloccato tutto. La versione due attrici è nata a seguire collaborando con Alessandra, la messa in scena è più semplice da gestire, abbiamo fatto tutto noi due insieme. Una sfida, abbiamo voluto metterci in discussione e vedere come andava. Torneremo in teatro a Roma nel 2022 con la versione a due voci, la versione in quattro avrà bisogno di un nuovo allestimento.

ALESSANDRA L’idea di due versioni è anche di carattere pratico, produttivamente l’impegno per far girare un cast con 4 attrici, 1 musicista è importante e di più difficile realizzazione. Per questo con Emanuela abbiamo poi pensato ad una versione a due attrici, più agile e veloce da distribuire, oltre a ciò avevamo voglia di fare una cosa insieme solo noi due e recitare insieme cosa che non accade nella versione a 4 dove Emanuela recita e io sono dalla parte della regia. Le differenze sono proprio di impostazione. Nella versione a più attrici ogni donna incarna un prototipo femminile preciso e ognuna ha il suo, nella versione a due invece io ed Emanuela rappresentiamo tutte le sfaccettature del femminile che ci sono nel suo testo. Oltre a ciò l’idea dello spettacolo con più attrici è quella di rendere esplicito lo spazio di un condominio dove le vite delle varie donne si intrecciano, mentre nella proposta a due lo spazio scenico è un contenitore dove esplicitiamo il gioco meta-teatrale dell’essere attrici/personaggi, i cambi sono a vista e il gioco è sempre diverso tra noi, a volte siamo una il doppio dell’altra oppure lo specchio dell’altra o anche un’amica o un’antagonista. Nell’imminente porteremo avanti la versione a due anche per questioni legate all’emergenza sanitaria.

Come vi siete conosciute?

ALESSANDRA Ci siamo conosciute insegnando diversi anni fa, in una stessa scuola di formazione per attori di Roma lo Studio Emme di Sergio e Sara Martinelli.

EMANUELA Con Alessandra ho avvertito empatia: complicità, stima, fiducia, rispetto, il desiderio di fare il meglio insieme, nutrendo in primis la nostra anima. La nostra amicizia è speciale, lavorare insieme in questi casi, è un’opportunità.

Un progetto che tu Emanuela porti avanti con determinazione e tenacia, quanto è stato importante l’incontro artistico con Alessandra?

EMANUELA Credo negli incontri e quando questo avviene è perché si ha bisogno dell’altro per conoscere ed evolvere qualcosa di se. Aprirsi all’ ascolto e poter condividere. Abbiamo creato insieme.

E per te Alessandra cosa ti ha spinto a collaborare con Emanuela?

ALESSANDRA Io adoro Emanuela, in primis per la sua sensibilità ed intraprendenza come donna ed artista, per la sua solarità e voglia di fare. Mi è venuto spontaneo voler lavorare con lei, direi una folgorazione, come un amore a prima vista.

Come avete vissuto il momento di Lockdown, subito dopo aver debuttato?

EMANUELA Un flusso che s’interrompe. Uno STOP non previsto, da accettare e trasformare. Il momento vissuto è stato difficile per tutti in ogni settore. Una guerra che ha fermato tutto. Restando con me stessa nel mio appartamento con i miei affetti, ho cercato di alimentare la mia anima dedicando quel tempo (che durante la frenesia di una quotidianità cittadina utilizzo per ‘correre’) per ‘stare – sentirmi’ ho dormito molto, ho allenato il corpo ogni giorno, leggendo, scrivendo, cucinando, riflettendo su ciò che stava accadendo, credo come gran parte delle persone.  Molta paura, molte persone care scomparse. Ho “tagliato molti fili” che non avrei mai pensato di tagliare.

ALESSANDRA Non è stato piacevole, ma all’epoca pensavamo potesse durare di meno il blocco dei teatri e quindi non ci siamo abbattute…certo adesso dopo essere stati per molto tempo fermi e molte piazze saltate il bilancio è un po’ più pesante.

In questo spettacolo avete curato, adattamento teatrale, regia e interpretazione è stato difficile creare tutto da sole? Decidere in due?

EMANUELA No, come dicevo prima per me è molto importante la sinergia, poter condividere quando c’è stima. Avevo delle idee riguardo la messa in scena che abbiamo discusso, Alessandra ha aggiunto bellezza, cura, passione a CIVICO 33 con la sua formazione ed esperienza. Credo nella collaborazione tra Donne quando si è risolte e si possiede personalità. Il connubio è vincente quasi sempre… Ci stimiamo e amiamo il nostro lavoro, non c’è prevaricazione, né invidia, solo il desiderio di lavorare al meglio.

ALESSANDRA Difficile non direi, stimolante si però. In genere avevamo la stessa visione delle cose, anche se su qualche decisione abbiamo dovuto “discutere” per trovare un accordo, ma sempre con grande affetto e grande stima reciproca, quella che rende possibile non solo le amicizie ma le vere collaborazioni.

Siete due professioniste con un lungo bagaglio di esperienze differenti. Che tipo di sinergia avete creato collaborando? Come avete lavorato ad una duplice regia?

EMANUELA  mi ripeto: ascolto, stima, rispetto, poter parlare sempre di tutto in maniera sincera e diretta senza nessun filtro. Grazie ai nostri percorsi differenti riusciamo ad arricchirci ogni volta è molto costruttivo lavorare insieme .

 ALESSANDRA Io credo che l’incastro perfetto artisticamente fra me ed Emanuela sia soprattutto nella diversa storia professionale che abbiamo. Questa differenza di percorsi ci arricchisce e ci consente di integrarci perfettamente. Io ho una formazione più classica come attrice e regista venendo dalla Silvio D’Amico, quindi una forte esperienza sul testo, la battuta e il ritmo, Emanuela invece con il suo percorso anche sul teatro danza e la sua esperienza con Giancarlo Sepe sicuramente una capacità di integrare magnificamente il lavoro fisico a quello sulla parola. Oltre a ciò ad entrambe interessa lavorare sulle emozioni e sulla “verità” o “credibilità”.

Qual è il personaggio che interpreti nel quale ti rispecchi di più?

EMANUELA Giulia e la gola, amo la buona cucina e ci sono diversi alimenti che non posso mangiare per via delle mie allergie, fu un vero ‘colpo’ scoprire di dover eliminare dalla mia alimentazione per un lungo periodo le farine. Mi diverto molto ad interpretare la cartomante Mirka, una donna che realmente ho conosciuto per studiarla.

ALESSANDRA Un po’ di tutti direi….sono sia la donna tradita che quella che tradisce, la casalinga mamma disperata o la ragazza precaria nel lavoro.

Quello invece più distante da voi?

EMANUELA Veronic una spogliarellista che interpreto e Roberta una donna vittima di violenza, due donne che incontrai e che mi raccontarono le loro storie.

ALESSANDRA Roberta, vittima di violenza da parte del suo fidanzato. Per fortuna non ho mai vissuto un’esperienza simile.

Qual’ è la necessità che vi spinge a fare Teatro?

EMANUELA E’ una vocazione. Una necessità come respirare, bere, mangiare non ho l’ alternativa è poter divulgare, parlare, ascoltare, farsi sentire, esserci, poter vedere, portare in scena, sul palcoscenico spesso ciò che non può arrivare in altro modo. L’arte è una cura, un bisogno radicato nel profondo, è evoluzione, crescita, bellezza, cultura e ora più che mai ne abbiamo bisogno.

ALESSANDRA Non l’ego sicuramente. La voglia di conoscere, il bisogno di indagare la natura umana (la mia in primis) e di osservare il mondo e raccontarlo, magari con un filtro e condensandone gli elementi per me importanti.

E’ uno spettacolo da consigliare agli uomini?

ALESSANDRA Assolutamente si!

EMANUELA Ognuno può ritrovare nelle storie che raccontiamo delle parti di se e dell’altro che forse a volte ci limitiamo ad osservare con superficialità. Si riflettere e si sorride…

Vivere un difficile momento: il settore spettacolo è stato ed è uno di quelli più colpito. Come vedete il presente e il futuro?

EMANUELA Siamo stati colpiti e affondati. Stiamo tornando alla vita, siamo forti. Ripartire da dove tutto è stato interrotto. Non vediamo l’ora di poter tornare in scena. Ho imparato a non nutrire troppe aspettative,  vivo nel presente, il resto si vedrà.

ALESSANDRA Il presente è ancora incerto e il futuro credo sarà pieno di problemi da affrontare ma potrebbe anche essere portatore di nuove energie e di cambiamento. Spesso dai momenti drammatici possono nascere nuove realtà e migliori visioni delle cose. Io sono molto tenace e poco incline alla lamentela e alla disperazione, di base tendo a fare sempre qualcosa per non rimanere ferma ad aspettare che qualcuno risolva i problemi per me.

Oltre a replicare cosa augurate a questo progetto?

EMANUELA Il mio caro amico Gianni mi diceva: “ Sei intraprendente, temeraria e indipendente” spesso penso alle sue parole… Ho un altro progetto in cantiere riguardo CIVICO 33 per ora ci sto lavorando, mi prendo solo il mio tempo…

ALESSANDRA Di essere visto da tante persone e di poter vedere anche altre forme di narrazione oltre che la carta stampata e il teatro.

Entrambe insegnanti. Un consiglio ai giovani che studiano per diventare attori.

EMANUELA Non mi stancherò mai di ripetere le parole che mi venivano dette quando da ragazzina ho iniziato a danzare non è un mestiere per tutti. Serve personalità, disciplina, una forte motivazione, un grande bisogno personale. Bisogna essere molto coraggiosi per intraprendere il nostro lavoro. Serve cuore, cervello e fortuna, trovarsi al momento giusto nel posto giusto. Saper riconoscere l’opportunità e sapere anche dire molti NO. Bisogna studiare sempre è fondamentale. Essere poliedrici, completi, curiosi, interessati per essere interessanti. Lavorare sodo con umiltà, essere unici. La formazione è continua non finisce mai.

ALESSANDRA Studiare, avere pazienza, umiltà e tanta tenacia e determinazione. Non pensare alle strade facili o ai falsi miti del mondo dello spettacolo. Le occasioni possono arrivare in qualsiasi momento ma bisogna essere preparati, anche psicologicamente.

La scelta della scenografia minimalista a cosa si deve?

ALESSANDRA Io non sono una grande fan del teatro pieno di scene ed effetti speciali, condivido la posizione di Peter Brook quando dice che per fare teatro basta una sedia e un attore che racconta una storia a qualcuno che lo ascolta. Questo spettacolo e la nostra idea dello spazio scenico in cui agire non richiedono nulla di più che 4 sedie (una diversa dall’altra) e delle valigie. Rispondiamo ad una reale necessità della nostra idea di messa in scena.

EMANUELA Penso di aver risposto nella prima domanda… Anche io amo Peter Brook e il lavoro di Pina Baush.

Vedendo lo speciale dello spettacolo andato in onda nella puntata del 19 marzo nel programma di Rai 5 “Save the Date”  ho notato che focalizzate l’attenzione del lavoro attoriale anche molto sul lavoro del corpo?

ALESSANDRA Il teatro è l’attore e l’attore per me è lo strumento che attraverso la sue voce e il suo corpo e la sua sensibilità veicola le parole del testo. Come si fa a non lavorare sul corpo?

EMANUELA Agisco perché sento. Come si fa a non lavorare sul corpo?

Al giorno d’oggi possiamo parlare di rapporto paritetico uomo-donna nella coppia? E sul lavoro?

ALESSANDRA Onestamente direi proprio di no. Sul lavoro meno che mai. Ancora siamo lontani dall’avere un trattamento paritario, cosa sulla quale mi scontro continuamente. Nella coppia direi che accettare ed apprezzare una compagna indipendente, intelligente e che non sta zitta quando qualcosa non le va bene è ancora una capacità che pochi uomini possiedono (forse a parole ma nei fatti……)

EMANUELA Dobbiamo sempre dimostrare qualcosa in più, l’intelligenza e la bellezza spesso sono qualità scomode quando si incontrano uomini che necessitano detenere il potere. Fortunatamente ho incontrato uomini estremamente affascinanti e intelligenti che supportano  le donne, le amano e le rendono ancora più forti e belle. Ho molto rispetto per la figura maschile di cui ne riconosco l’importanza del ruolo essendo cresciuta con un papà e dei nonni straordinari. Lottiamo da sempre per avere il “nostro posto” in questo mondo fatto di uomini e come diceva Marilyn Monroe con la sua meravigliosa leggerezza, l’importante è poterci vivere da Donna.

Per un’attrice quali sono le difficoltà che un attore deve e che non deve affrontare?

ALESSANDRA Come attrice spesso vengo giudicata in primis per il mio aspetto fisico e solo dopo per quello che so fare, poi è difficile far passare anche l’immagine di un’attrice che magari scrive o dirige o coordina un gruppo e una compagnia. Credo sia giusto coltivare l’immagine esteriore e il mistero che vanno congiunti al fascino che un’attrice (e un attore) devono emanare (è un lavoro seduttivo infondo), ma ritengo anche che bisognerebbe abbattere gli stereotipi. Ecco le formule predefinite e gli stereotipi sono per me contrari all’arte e alla recitazione e a questo mestiere in generale. Le difficoltà sono molte: vivere nel precariato, venire sempre giudicati, accettare che non si può piacere a tutti, aspettare un provino e dipendere dalle decisioni di altri, lavorare spesso in condizioni di sforzo fisico….per non parlare dello stato del nostro lavoro in termini di tutele contrattuali…

EMANUELA Anche a questa domanda ho risposto in parte prima. Le difficoltà ci sono in ogni settore. Un danzatore, un musicista non possono lavorare se non sono in grado di danzare o suonare, spesso si ha la presunzione di sentirsi attori affermati senza aver studiato o solo perché si è stati molto fortunati da ricoprire un ruolo. Il successo spesso è effimero. Bisogna avere molta energia, tenacia e disciplina come dicevo prima per inseguire un obiettivo e i piedi ben radicati a terra. Tanti sono gli amatoriali, che vivono facendo un altro mestiere e per hobby nei ritagli di tempo dopo aver seguito un paio di laboratori di recitazione salgono sul palcoscenico, molti iniziano persino ad insegnare, accettano compensi bassi e danneggiano chi realmente ha una professionalità costruita nel tempo. I raccomandati esistono e ci saranno sempre in ogni lavoro. Non basta il talento, bisogna veicolarlo, avere quel qualcosa in più che ti rende “Unico” per vivere facendo il mestiere dell’attore. Si incontrano molti millantatori e soprattutto per chi è alle prime armi dico “state attenti”! Serve avere un’ agenzia di rappresentanza per poter partecipare a casting professionali, fondamentale è il ruolo che gioca la fortuna, incontrare qualcuno che “s’innamori di te artisticamente” è come fare BINGO! Si gioca alla roulette e devi credere che prima o poi vincerai!

Emanuela Panatta foto di Paola Panatta

EMANUELA

Com’è nata l’ispirazione di questi personaggi e perché un libro al femminile?

Ho sempre avuto la passione della scrittura e della lettura fin dalle scuole medie, sono sempre stata una sognatrice, con la testa tra le nuvole e i piedi ben saldi per terra. Durante i miei studi da attrice, lavorando su dei personaggi ho iniziato a scrivere storie, pensieri, dialoghi, biografie; mi perdevo spesso nell’ osservare il mondo fuori da me. L’essere in ascolto, presente a me stessa mi ha dato la possibilità di nutrire le idee e solo in un secondo tempo ho pensato al libro a come strutturarlo; non ho cercato una casa editrice in principio. Ho scelto di pubblicare tramite una piattaforma web nel 2014,  ho venduto molte copie poi nel 2016 ho trovato la casa editrice. Volevo un libro mio ci credevo, tutto è stato semplice. Seguirò la stessa procedura con il secondo libro che uscirà prossimamente.

Una figura femminile di riferimento nella recitazione, nella danza, nel cinema, nella scrittura?

Sono molte le figure femminili che mi influenzano se penso a delle attrici del passato: Sarah Bernhardt, Audrey Hepburn, Marilyn Monroe, Marlene Dietrich, Bette Davis, Elizabeth Taylor, nella danza: Isadora Duncan, Martha Graham e nel teatro-danza a Pina Baush, nel cinema le registe Lina Wertmuller, Agnes Varda, le scrittrici Virginia Woolf, Mary Shelley, Jane Austen…potrei dirtene molte altre…

Le donne di Civico 33? sono tutti “avatar amplificati” di alcuni lati del tuo carattere oppure sono donne reali a cui ti sei ispirata?

Le storie che racconto sono romanzate seppur alcune tratte da storie vere. Ogni personaggio racconta qualcosa di me, siamo Donne e come tali legate da denominatori comuni…

Alessandra Fallucchi

ALESSANDRA

Anche tu hai una lunga esperienza fra teatro, cinema e tv. Cosa ti ha motivato a interpretare le donne di Civico 33? La tematica femminile è un tema che hai più volte affrontato, cito ad esempio un tuo lavoro da regista: Voci dall’Iliade le donne raccontano: da Omero a Baricco.

In che modo Civico 33 racconta le dinamiche quotidiane femminili?

ALESSANDRA La mia gavetta è stata con la compagnia IL CARRO DELL’ORSA specializzata in tematiche e drammaturgia al femminile, mi interessa parlare del mondo attraverso lo sguardo delle donne, dare loro una voce, vedere un avvenimento storico dal punto di vista delle donne, penso per esempio al mio spettacolo ITALIA 15/18: STORIE COMUNI DEL TEMPO DI GUERRA, dove il fulcro dello spettacolo sono le testimonianze delle donne nel primo conflitto mondiale. E’ il femminile che conosco bene e da quello parto. Ma non sono disinteressata ad altri punti di vista, anzi al contrario….Mi interessa generalmente il teatro che parla a tutti, che non si ghettizza e non diventa manifesto di posizioni politiche o altro. Il teatro è il luogo delle domande, del dubbio e delle contraddizioni……Come forse dovrebbe anche essere il vivere.

EMANUELA

Oltre al Teatro, cosa sceglieresti nell’imminente: CINEMA un ruolo da protagonista per un film d’autore, TV una conduzione di un programma tutto tuo, la partecipazione ad un reality?

CINEMA un ruolo da protagonista per un film d’autore.

Pagine social Facebook Instagram Twitter sempre attive, presto informazioni e date.

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CIVICO 33 Monologhi di donne, con Emanuela Panatta e Alessandra Fallucchi

Intervista di Paolo Linetti

https://www.facebook.com/CIVICO-33-Monologhi-di-donne-106557024224655/

www.emanuelapanatta.com

24 Dicembre 2020 Roma. Spelacchio, l’albero di Natale allestito dal Campidoglio acceso sotto il Vittoriano a Piazza Venezia: alto 23 metri, addobbato con oltre 100 mila luci a led e 800 sfere è stato immortalato da romani e turisti nonostante lo shopping compulsivo, il traffico tra lavori in corso di questo mese. Zona Rossa tutta l’ Italia in lockdown: tutto si arresta, si ferma. Dal mio cantuccio romano caldo, immersa tra dolcezza, buon cibo, musica, film e libri mi sento fortunata e mi soffermo a guardare vecchie fotografie, ricordare il Natale quando con i miei nonni passeggiavo in Centro storico mangiando zucchero filato rosa, con il mio cappellino di lana rosso, fatto a mano dalla mia mamma, girovagando per piazza Navona colma di gente con bimbi come me affascinati da quel clima magico, rapiti da Babbo Natale, la Befana da quel tempo che ci cullava in quei giorni di festività incantati… Rileggo quei classici teatrali che tanto amo, uno in particolare Zio Vanja di Čechov dramma dell’ autunno del 1896/1897 che debuttò il 26 ottobre del 1900 al Teatro d’ Arte di Mosca.

Sonia Noi Zio Vanja continueremo a vivere trascorreremo una lunga, lunga serie di giorni e di interminabili serate sopporteremo pazientemente le prove che la sorte ci manderà, lavoreremo per gli altri senza sosta e quando giungerà la nostra ora noi moriremo umilmente e di là, diremo che abbiamo sofferto, che abbiamo pianto che abbiamo sentito tanta amarezza e Dio avrà pietà di noi, e io e te vedremo una vita luminosa, bella, incantevole, conosceremo la gioia e guarderemo al nostro passato con tenerezza, con un sorriso… e riposeremo! Io credo con tutte le mie forze, con tutta l’anima, credo… E riposeremo! Sentiremo gli angeli vedremo il cielo che sfolgorerà di diamanti, vedremo tutto il male della terra e tutte le nostre sofferenze annegare nella misericordia che inonderà il mondo… e la nostra vita diventerà serena, tenera, dolce come una carezza… Io credo; io credo… Povero, povero tu piangi…Tu non hai conosciuto la gioia nella tua vita, ma aspetta Zio Vanja, aspetta… Riposeremo… riposeremo… ( da Zio Vanja di Čechov)

Pensando a questo tempo, ai buoni e ai cattivi. Godiamoci un buon libro per riflettere !

Vi auguro pace nel cuore, salute e amore.

Buone Feste!

26• Dicembre•2020 Emanuela Panatta

Mono Road Corto Circuito Teatrale

Nasce Mono Road – Corto circuito teatrale e  BUS T

Da un’idea di Daniele Coscarella e la produzione Monolocale di cui Emanuela Panatta e Dario Tacconelli sono i fondatori.

Nuove forme di aggregazione e d’intrattenimento per il pubblico: il periodo storico, il rispetto dell’ambiente e il protocollo sanitario, conseguenza del Covid19, hanno spinto Daniele Coscarella, la compagnia di Monolocale, Emanuela Panatta, Dario Tacconelli in collaborazione con Pascal La Delfa e l’Accento Teatro, ad esplorare nuovi scenari di esibizione.

Nascono così i progetti MONO ROAD – Corto Circuito Teatrale e BUS T, frutto dell’esperienza ventennale nella creazione di format d’intrattenimento. Un percorso itinerante eco sostenibile a tappe per muoversi in piena libertà con monopattini elettrici o a bordo di uno dei caratteristici Bus Hop On Hop Off, per riscoprire la storia di Roma: dai quartieri storici, agli angoli più nascosti, fino alle piazze più suggestive, arrivando a toccare con mano i tramonti più belli dalle terrazze più esclusive! A rendere l’esperienza unica e divertente, per il pubblico di Roma e per i turisti che torneranno a visitare la città eterna, saranno le performances teatrali degli attori di Monolocale.
I due format sono pensati sia per un pubblico “young”, odierni utilizzatori del Monopattino elettrico, ma anche per un pubblico “family” e “senior” che vogliono godersi lo spettacolo comodamente a bordo del Bus.
Il mix ideale per coinvolgere un pubblico nuovo in un tour esclusivo che abbina cultura e intrattenimento per tutte le età.
Partner dei progetti sono Energeko, azienda romana da 20 anni nel campo dei veicoli elettrici, per il mono road’s e Roma Open Bus azienda leader nel settore romano delle visite guidate, per il monolocale bus. L’evento MONO ROAD – Corto CircuitoTeatrale partirà il 3 e 4 luglio e andrà avanti per tutta l’ estate 2020.


IN MONOPATTINO ogni Martedì e Mercoledì con primo turno alle ore 20.00 e secondo turno alle ore 21.15 la durata del circuito sarà di 45 minuti al prezzo di 13 euro a persona .page1image17880page1image18040page1image18200

BUS T ogni Venerdi’ e Sabato appuntamento ore 19:45 Largo di Villa Peretti (Termini) partenza ore 20.00
Prezzo 20 euro a persona.

Prenotazione obbligatoria: monolocaleaccento@gmail.com

Sito:

https://www.monolocalespettacolo.com/

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Promo sul canale Youtube Monolocale Tv Staffhttps://www.youtube.com/watch?v=MTTSf7zVeeM&t=4s
INFO MAIL E CONTATTI: MONOLOCALEACCENTO@GMAIL.COM
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EMA A TESTA IN SU’

by Emanuela

Mi affaccio e vedo. Il punto di vista cambia ogni volta che giro lo sguardo. 

Prospettiva di osservazione. L’altitudine. Ho sempre sofferto di vertigini fin da bambina quando mia zia mi portava al Luna Park per fare il classico giro sulla Ruota Panoramica. Bisognerebbe avere qualcuno accanto per ‘fare certi giri’, qualcuno con cui condividere questa pazzesca avventura che si chiama vita! 

Stringendosi le mani e abbracciandosi andrebbe tutto meglio… pensavo. 

Banale e Patetico? Direi di SI. Poi sono cresciuta e quei pensieri che si hanno da adolescenti, non che ci abbandonino completamente, ma diventano pensieri consapevoli: quindi affrontare la quotidianità, la realtà con tutte le responsabilità ti toglie quel tempo magico per sognare, allora i sogni diminuiscono, diventano confusi anche durante il sonno, inquieti, perché il tempo trascorre più velocemente, le giornate passano veloci tra il continuo fare, fare, andare, lavorare: AGIRE.

Si ha meno tempo per la spensieratezza quindi per la creatività. Il senso del dovere diventa come l’altitudine. Quando sei in alto e guardi in basso sai che potrai scendere, quando sei in basso e alzi lo sguardo ti interroghi su come potrai raggiungere quella vetta;  in quel momento è il desiderio che ti spinge verso l’alto. La volontà. La scelta. 

Cosa voglio ottenere, dove voglio arrivare se poi ho le vertigini che creano questo orribile conflitto interiore che mi tiene ancorata nella mia comfort zone

L’altro. Confido nei rapporti, nell’amore, nell’amicizia, nel lavoro: trovare qualcuno di cui fidarsi per salire insieme, per cooperare, costruire, appoggiandosi, sostenendosi sbagliando, ma insieme. Questa potrebbe essere la soluzione per volare?

Non è facile. La paura mi frena. Paura di essere delusa, abbandonata, di perdermi, fallire per l’ennesima volta… 

Torno giù. Sono nella mia terrazza condominiale. Chiudo gli occhi e sento il peso di questa quarantena, il desiderio di buttarmi a testa in giù da questo piano altissimo e improvvisamente avere grandi ali d’argento, volare su Roma deserta nella quale l’aria pulita che respiro mi rende più forte e gli uccelli che incontro mi sfiorano cinguettando felici mentre io rispondo canticchiando “Nel blu dipinto di Blu felice di stare Quassu’….”

Non atterro perché le vertigini non le ho più, mi sento cosi’ libera e viva come non mai, volo roteando su me stessa a pancia in su’, piroetto fino ad arrivare sopra le nuvole, che prima osservavo e sembrano giganti, ora ci sono dentro Volo Dentro Le Nuvole…. Incredibile mi sento invincibile… devo scendere ma non voglio! 

Scesa. Ben tornata nella realtà! Ora so’ che ogni volta potrò salire. Non ho più paura.

Questa resa che ci ha assalito PANDEMIA chiamata Covid-19 mi ha resa invincibile. 

Sono un Supereroe. Mi specchio: la mia TESTA E’ IN SU’

Il tiepido calore di questo sole di inizio maggio che mi scalda il volto leggermente truccato mentre le braccia e le gambe scoperte iniziano a colorarsi di quel dorato che immediatamente mi fa pensare all’estate, al mare, ai piedi nella sabbia, alle ciliegie, ad un aperitivo al tramonto, alle onde, alle piccole cose… quelle banali, che mancano.

Roma 1•Maggio•2020 Emanuela Panatta

Link articolo originale su Brescia Oggi

Gli artisti bresciani hanno «abbracciato» i loro spettatori e al contempo Bresciaoggi, grazie al ciclo «Dalla Camera – Reagiamo alla paura» (musica, teatro, fumetti, letteratura), partito dopo la prima settimana di marzo. Ma canzoni, poesie e pensieri arrivano anche da personaggi del mondo dello spettacolo che sono nati in altri luoghi del pianeta e amano Brescia per questioni di amicizia o palcoscenico. Tra loro va inclusa l’attrice romana EMANUELA PANATTA, che ha mandato alla redazione un video-messaggio a favore della sottoscrizione per Brescia. Dai tempi di «Non è la Rai» con Ambra Angiolini (1991-1993) e della conduzione per Cartoon Network sono cambiate molte cose per Emanuela. Insegna infatti i trucchi del mestiere a molti attori emergenti delle fiction italiane, ha recitato in tanti teatri di Roma e di altre città, ha scritto e diretto spettacoli tratti dai suoi soggetti e pubblicato libri e cortometraggi.

EMANUELA PANATTA è legata a Brescia per l’esperienza estremamente positiva da «madrina», prima della manifestazione «Il Giappone nel Chiostro» tenutasi per anni al museo Diocesano di via Gasparo da Salò e ideata da Paolo Linetti, e in seguito del momento inaugurale del Museo d’arte orientale – Collezione Mazzotti di Coccaglio. Nel video invita tutti a versare risorse a favore di SOStieni Brescia, per l’emergenza #coronavirus: la campagna avviata dal Comune di Brescia per le fasce più fragili della popolazione, sulla spinta di tanti cittadini e aziende e dell’attrice Ambra Angiolini, che ha deciso di impegnarsi in prima persona e che proprio con Emanuela Panatta condivise l’esperienza di «Non è la Rai».

Per donare basta fare un bonifico sul conto corrente IT31Y0311111210000000058915, specificando nella causale «emergenza coronavirus».

Ma torniamo alla ricca e diversificata carriera di Emanuela…

A UNDICI anni girò il primo film: «La mia musica» di Maurizio Angeloni. «Ho iniziato a recitare quando ho iniziato a parlare. Uno dei miei giochi preferiti consisteva nel parlare da sola per ore inventando storie. Il mio primo corso di recitazione era un corso per bambini, avevo otto anni, con il maestro Pino Misiti, alla “Mondial Dance”, scuola di preparazione al musical a Roma». La Panatta iniziò a studiare in modo più sistematico recitazione nel 1996, durante la conduzione di Cartoon Network, prendendo lezioni private di teatro, dizione, foniatria e impostazione vocale dal maestro Carlo Merlo. Nel 1999 a Roma incontrò la regista e insegnante argentina Beatrice Bracco. «La profondità del suo lavoro creò in me il desiderio di approfondire il lavoro dell’attore. Ho scoperto un desiderio incredibile di espressione. Fino alla sua scomparsa, che è avvenuta nel 2012, ho lavorato per la sua scuola come docente di movimento scenico, vedendo crescere molti attori noti oggi».

NEL 2004 INTERPRETÒ «Shooting Romeo and Juliet» ideato e diretto da Philippe Talard, protagonisti detenuti e detenute speciali del Teatro del penitenziario di Rebibbia di Roma. Il progetto è stato patrocinato dal Ministero della Giustizia e da quello dei Beni e Attività Culturali e dalla fondazione Teatro dell’Opera di Roma. Questa esperienza segnò profondamente il percorso e la carriera di Emanuela Panatta. Con il Teatro del Penitenziario di Rebibbia portò in scena «Quattro+Quattro» – spettacolo che scrisse, interpretò e produsse -, poi «Coppia aperta quasi spalancata» testo di Dario Fo e Franca Rame realizzato con la collaborazione della Compagnia degli Accesi. Un’altra delle rappresentazioni questi anni è stata «Sparkleshark», testo di Philip Ridley.
IL TALENTO di Emanuela – che ha studiato danza classica, jazz, funky, hip-hop, mimo, ginnastica acrobatica e canto e si è perfezionata in molte scuole (come Steps Studio, Broadway Dance Center, Alvin Ailey e Joffrey di New York ad esempio) – si allarga anche ad abbracciare scrittura, regia e ricerca coreografica che nasce dall’improvvisazione. Tornata da New York e da Los Angeles ha seguito per tre anni i corsi di danza classica tenuti dall’insegnante Ivana Gattei perfezionandosi come tersicorea. Ha curato la regia esecutiva di «Oleanna», testo di David Mamet diretto da Giulio Stasi, in scena al teatro Sala Uno di Roma e ha portato in scena a Torino «Le poetesse e il giardino che vive».

Nel 2018 a Lucca Comics and Games ha presentato «Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald» da Piazza San Michele. In «Abecedario Americano» ideato e diretto da Giancarlo Sepe ha impersonato il ruolo di  Blanche a Spoleto, all’auditorium della Stella. Con «Washington Square Storie americane» ispirato al romanzo di Henry James è stata in scena a Roma e a Udine. Per anni ha portato in tournée «Amletò gravi incomprensioni all’Hotel Du Nord», sempre di Sepe come il precedente.

«Icone del Cinema Scritto» e «Nothing Words» sono solo alcuni titoli di performance teatrali scritte e dirette da Emanuela Panatta, che a inizio degli anni 2000, come si vede nel video, ha partecipato a  «Mai dire Mouse» di Enrico Brignano e Mario Scaletta, protagonista nel ruolo del Virus! Lo show è andato in scena al teatro Olimpico e al Parioli di Roma, prima della tournée in tutta Italia.
 

IN TV l’abbiamo vista in «Il Ciclone in famiglia 2» per  Mediaset regia di Carlo Vanzina e in «Carabinieri 2» protagonista di una puntata, nel ruolo di Cinzia. Per la Rai è stata Yvonne in «Tutti i sogni del mondo», regia di Paolo Poeti. Al cinema ha partecipato a «Il segreto del giaguaro», regia Antonello Fassari. Ma la lista è lunga ed eterogenea, piena di spunti: protagonista nel 2015 della web-serie «In cucina con i tacchi a spillo» per tornare, a ritroso, a fine anni Novanta: ai tempi da prima ballerina di «Crociera» su Rai 2 con Gianni Boncompagni in regia e a «Il paese delle meraviglie» su Rai 1 diretto da Simonetta Tavanti.

Nel 2019 l’attrice romana ha portato in scena «Civico 33 monologhi di donne» tratto da un suo libro. A Brescia tre anni fa ha presentato il suo corto «Roma>Amor ripresa in giro» al museo Diocesano, con l’attore Francesco Montanari e il curatore bresciano Paolo Linetti. Una versatilità assoluta che è possibile osservare nel montaggio che accompagna il suo appello a donare risorse per una città «ferita» che le è rimasta nel cuore.

Altri suoi video:


CIVICO 33 MONOLOGHI DI DONNE

CARTOON NETWORK

CARTOON NETWORK 2

TEATRO FISICO ricerca tra movimento e parola
Mercoledì ore 15.00
Durata 2 ore

Tecniche di rilassamento, improvvisazione, sviluppo del suono e della parola.

Il percorso fisico creativo è aperto a persone motivate che desiderano mettersi in discussione
per scoprire differenti possibilità espressive. Il processo, ha come obiettivo la ricerca e
l’espansione dei cinque sensi. Il lavoro è specifico e personalizzato per ogni singolo
partecipante in base, al suo livello, potenzialità corporee e alle sue personali esigenze
espressive. Protagonista è il corpo che viene esplorato in ogni sua forma e in ogni sua
potenzialità espressiva, sia come agente che percepisce il mondo esterno, attraverso il
movimento e gli organi di senso (corpo in relazione all’ascolto musicale, allo spazio, agli
oggetti e all’altro) sia come organismo che si percepisce e viene percepito attraverso il
proprio appoggio, la propria postura e la propria intenzionalità nel contatto e nella direzione
del movimento.

TRAINING FISICO Stretching e potenziamento
Martedi ore 16.00 e Giovedi ore 18.00
Durata 1 ora

La lezione include un leggero riscaldamento sul pavimento che in maniera dolce e
sincronizzata accompagna esercizi di respirazione, stretching profondo, lavoro posturale,
potenziamento, equilibrio e stabilità.

BREVE BIO Emanuela Panatta
Artista eclettica che spazia tra teatro, danza e cinema. Inizia la sua carriera giovanissima
in televisione. Prende parte a numerosi programmi TV sulle reti Rai, Mediaset, TMC e Sky
ricoprendo i ruoli di danzatrice, prima ballerina, conduttrice e inviata. Giovanissima debutta
al cinema con il film Il segreto del giaguaro, a seguire è attrice in diverse fiction televisive e
in teatro. Nel 2008 debutta alla regia con Mi sono persa che interpreta, scrive e dirige il
film vede protagonista l’attore George Hilton (icona cinema western anni 70). Nel 2016 la
casa editrice il Torchio pubblica il suo primo libro CIVICO 33 monologhi di Donne. Oggi
scrive, cura e dirige progetti indipendenti come cortometraggi e videoclip; si occupa
principalmente di Teatro: è docente di movimento scenico, training fisico per attori, danza
moderna-contemporanea ed è Trainer certificata di Gyrotonic.

RICERCA FISICA
Attraverso le molteplici esperienze, continua a sviluppare la sua ricerca sulla didattica che
vede la fusione delle discipline danza e teatro, con l’obiettivo di valorizzare la naturalezza dell’
espressione corporale attraverso il movimento scenico e la parola. La sua ricerca si concentra
sul respiro, la consapevolezza del corpo, la pulizia specifica del movimento e la dinamica in
relazione all’ importanza di agire in uno spazio con o senza musica. Esplorando questi quattro
elementi chiave si arriva a rilassare le tensioni, in modo che il corpo e la mente possano fluire
in dinamica. La coreografia si sviluppa attraverso un gioco d’ improvvisazione; mentre suoni e
parole accompagneranno il viaggio soggettivo di esplorazione, solo se, attraverso il percorso,
si arriverà ad una reale e profonda connessione con se stessi.

Le lezioni si svolgeranno sulla piattaforma ZOOM.US
Prenotazione obbligatoria per INFO e costi scrivere a:
segreteria.emanuelapanatta@gmail.com

tratto dal libro di Emanuela Panatta Editrice Il Torchio, 2016

 

 

 

CIVICO 33 Monologhi di Donne

tratto dall’omonimo libro di Emanuela Panatta (Editrice Il Torchio, 2016)

TRAILER ufficiale della mise en éspace presentata al Teatro Cometa OFF di Roma il 18 dicembre 2019

Dal libro al palcoscenico

Il 2014 viene editato per la prima volta CIVICO 33,una raccolta di monologhi di personaggi femminili eterogenei, da subito pensati per la messa in scena teatrale.

Da allora il libro ha riscosso un notevole successo di pubblico e critica, venendo più volte ristampato. Molti inviti a presentarlo sono stati accolti e più volte hai avuto modo di interfacciarti con i tuoi lettori. Ora CIVICO 33 esce dalla crisalide e si mostra e approda al teatro.

Come è avvenuta questa trasposizione?

Il desiderio di portare in scena le Donne del mio libro mi ha sempre entusiasmato, fin da quando iniziai a scrivere i profili dei personaggi durante i miei studi da attrice; la mia insegnante Beatrice Bracco fu una delle prime persone che mi diede la fiducia per portare avanti questo progetto.

L’idea è sempre stata quella di ritrovarsi al CIVICO 33, un palazzo nel quale si incrociano le vicende di diversi personaggi femminili accattivanti e variopinti. La precaria, l’innamorata, l’ alternativa, la spogliarellista fanno di CIVICO 33 un crocevia dell’universo femminile in cui le donne si raccontano in chiave tragicomica. Le protagoniste si sfogano, si liberano dalle loro repressioni attraverso il linguaggio. Il loro monologo interno viene fuori come un pensiero ad alta voce. Tutte hanno una necessità: essere ascoltate, amate, comprese, salvate… Attenzione! NON E’ L’UOMO IL SALVATORE!

La promozione del libro CIVICO 33 ha incontrato il sostegno e l’interesse anche di associazioni ed enti; questo perché tocca diverse problematiche usando personaggi con una psicologia ben strutturata?

CIVICO 33 è un approccio femminile a diverse problematiche complesse, ma che si collocano nel quotidiano di tante famiglie. Il mio modo di parlarne è da un punto di vista femminile.

L’ importante per ogni Donna sarà il processo: riuscire a trasformare il sentimento negativo per trovare il proprio centro, l’equilibrio interiore che permette di andare avanti da sole, non in balia degli eventi o dell’altro; solo così potranno incontrare qualcuno di speciale per il cammino da intraprendere insieme. Piccoli episodi di quotidianità da uno, mille e centomila, legati da un quesito esistenziale comune: Se è vero che la donna è arrivata da una costola dell’uomo, perché siamo noi a doverci rompere sempre le ossa per loro? Quasi tutte si lamentano della precarietà dell’ amore e del lavoro. Si sentono incomprese, abbandonate e disilluse, ma non hanno perso la voglia di lottare, si ritrovano a dover convivere con se stesse, con i loro fallimenti, le loro paure e le loro speranze.

Come si struttura lo spettacolo?

In scena quattro donne e un contrabbassista.

Ogni Donna porta con sé la sua storia, attraverso il linguaggio del corpo si racconta tra i suoi silenzi, osservando l’altra complice di un sentire comune. Lo spazio scenico è l’ambiente in cui ognuna si sente al sicuro “quella bolla di sapone perfetta che non esplode, che resta intatta” dove chi resta fuori osserva e giudica. Le note sollecitano l’espressione fisica rendendole vive e libere di sfogare i propri pensieri tra corpo e parola. La musica è il pensiero, il sotto testo, lo stato d’animo, la figura maschile che prende vita, la parte mancante che la Donna cerca, il completamento.

Quattro attrici rappresentano l’universo multiforme del CIVICO 33, interpretando diverse figure di donne. Sono archetipi del mondo femminile in cui tutte ci possiamo di volta in volta rispecchiare e riconoscere. Lo spettacolo e’ concepito come un girotondo di storie in cui la musica non e’ elemento accessorio, ma protagonista insieme alle voci delle attrici. L’evocazione dei diversi personaggi e’ costruita attraverso un gioco scenico che svela e mai nasconde le infinite trasformazioni delle donne-attrici, proprio a voler testimoniare che l’essenza femminile non si può rinchiudere in una sola cornice ma e’ possibile, anzi necessario, declinarla in infiniti colori. L’ amore, il sesso, le mode, le pressioni culturali, la famiglia, le amicizie, l’affermazione personale, la ricerca di se stesse e del proprio posto nel mondo, sono solo alcuni dei temi affrontanti dallo spettacolo dove si alternano o si confondono, come nella vita, momenti di leggerezza ed ironia ad altri più drammatici e dolorosi.

Quando CIVICO 33 per la prima volta ha calcato il palcoscenico in teatro?

Mercoledi’ 18 dicembre 2019, alle ore 21 presso il Teatro La Cometa OFF di Roma è stata presentata la mise en éspace diCIVICO 33 monologhi di Donne, tratto dall’omonimo libro di Emanuela Panatta stampato da Editrice Il Torchio nel 2016. L’ adattamento teatrale e la regia curati dalla stessa Panatta e da Alessandra Fallucchi, che come ci racconta l’autrice ha aderito al progetto fin dal principio accettando inoltre il ruolo di attrice nella versione dello spettacolo esclusivamente recitato da loro due andato in scena al Teatro Elicantropo di Napoli dal 30 gennaio al 2 febbraio 2020 riscuotendo buone critiche e che sarebbe dovuto andare in scena dal 26 al 28 Marzo 2020 al teatro Tor Bella Monaca di Roma, firma una scelta registica completamente differente da questo primo studio presentato nella versione quattro attrici.

In questo primo studio, ad accompagnare Emanuela in scena bravissime attrici: Bianca Nappi che interpreta la donna innamorata e tradita, Sara Baccarini la ragazza più giovane aspirante attrice, Alessandra Merico l’alternativa quella che si differenzia, che detta gli slogan… Tutte sanno far sorridere e riflettere con naturalezza rendendo lo spettatore presente e complice. Il linguaggio semplice e diretto rende i personaggi cosi’ vicini quasi da volerli “abbracciare”. Al contrabbasso dal vivo Gabriele Calanca autore inoltre delle musiche.

Un’ora di spettacolo veloce, piacevole e brillante e sul finale dopo che tu mostri le fragilità del tuo personaggio e ci regali in una performance fisica una grande emozione, mi torna in mente la grande coreografa Martha Graham… Il pubblico ha applaudito per diversi minuti.

Come ti sei sentita, avevi pensato a questa evoluzione mentre lo scrivevi?

Come ti dicevo ho scritto questo libro pensando alla messa in scena teatrale. Sinceramente non nutro aspettative quando lavoro ad un progetto. L’idea che quel progetto mi possa stupire mi travolge di più. L’esigenza è mettere un punto, terminare, concludere passo dopo passo e cerco di farlo al meglio per le mie possibilità. Mi prendo un tempo molto lungo per creare. E’ importante trovare le persone giuste con cui collaborare per portare avanti progetti come questo e la condivisione con la mia casa Editrice, le attrici, il musicista e soprattutto Alessandra Fallucchi per me è fondamentale, dato che tutto si crea insieme con un desiderio comune.

In conclusione

CIVICO 33 è un progetto riuscito di Emanuela Panatta in evoluzione che dal 2016 viene presentato con formule differenti, avvalendosi della collaborazione artistica di personaggi dello spettacolo: attori, giornalisti, autori e Associazioni come Fidapa e Alcolisti Anonimi. Molteplici le partecipazioni dell’autrice negli anni: i monologhi e gli Atti Unici presenti nel volume sono stati rappresentati in diverse occasioni teatrali da attrici differenti ospiti di Collettivi Teatrali o Eventi culturali come l’iniziativa contro la violenza sulle Donne “Signori e signore ingresso libero alla violenza” Civico 33 monologhi di donne per la regia di Roberto Croce, il 7 novembre 2017 al Macro Testaccio di Roma (Spazio Factory), la partecipazione dal Festival delle Generazioni di Bologna nel 2015, a Brescia presso il Museo Diocesano con la partecipazione dell’ Associazione Alcolisti Anonimi e Fidapa, il Salone del Libro di Torino nel 2018 con una messa in scena particolare in collaborazione con Distretto Cinema Fulvio Paganin, che ha visto protagonisti giovani attori piemontesi diplomati in scuole di recitazione che hanno recitato a bordo di uno dei Tram Storici della città. In libreria è stato presentato a Roma, Milano, Bari, Torino (salone del Libro 2018), Brescia, Lenola (LT), Parabita (LE). Il volume è alla terza ristampa. La formula di presentazione varia di volta in volta. CIVICO 33 è un libro adatto per chi si avvicina allo studio della recitazione o per attori che desiderano confrontarsi con testi di drammaturgia contemporanea. Si avvale del contributo di personaggi dello spettacolo ed è diviso in sezioni: Spunti di personaggi da interpretare e Atti Unici.

Adattamento Teatrale e Regia  Alessandra Fallucchi ed Emanuela Panatta

Cast Emanuela Panatta, Bianca Nappi, Sara Baccarini, Alessandra Merico

Musiche originali Gabriele Calanca Aiuto regia Nicole Mastroianni Luci Marco D’Amelio

Costumi Conquer Scene Elisabetta Innocenzi

Prodotto da Editrice IL TORCHIO ed Emanuela Panatta

Augurandovi una ricca e nuova stagione teatrale per questo bellissimo progetto!  Intervista di Paolo Linetti

 

LINK TRAILER  CIVICO 33 monologhi di Donne 

https://youtu.be/415oVnX8bqo

CIVICO 33 Musica Sensi e Sessi è un programma radiofonico e televisivo ideato da Emanuela Panatta che prende vita dal suo libro CIVICO 33 monologhi di Donne pensati per la messa in scena teatrale, stampato nell’aprile 2016 dalla casa Editrice Il Torchio. Il Libro nel 2019 è alla terza ristampa.

CIVICO 33 Musica Sensi e Sessi è un programma d’intrattenimento culturale e musicale. In ogni puntata i Sensi e i Sessi si alternano. Protagonisti i cinque sensi a rotazione assieme ad un Ospite Speciale. Cornice perfetta è la musica dal vivo, playlist accurate, per creare un’atmosfera rilassata e conviviale nella quale l’Ospite promuove le sue iniziative, si racconta tra passato presente e futuro, mettendosi alla prova con un’azione connessa al senso protagonista della puntata.

Durante l’Aperi-Cena al CIVICO 33 si potrà degustare il Vino di prestigiose Cantine, accompagnato da pizza o un piatto speciale. In chiusura Le Cose Romane da Fare consigli su cosa vedere, come e dove trascorrere il tempo in città. Il programma radiofonico debutta il 9 Ottobre 2019 su Radio Kaos Italy http://www.radiokaositaly.com

DIRETTA STREAMING tutti i Mercoledì’ dalle 20.00 alle 21.00 VIDEO STREAMING SU YOU TUBE radiokaositalyTV

VIENI per seguirci dalla diretta in ‘Vetrina’ su strada: Via Eugenio Torelli Viollier 17 – Roma Est- Stazione Tiburtina SCRIVI WHATSAPP 392 77 56 445 SEGUI: Instagram & Facebook Radio Kos Italy – Emanuela Panatta

LA RADIO Si chiama Radio Kaos Italy ed è una web radio romana, italiana, ed internazionale. Benvenuti nel futuro. L’idea è quella di trasmettere in ogni parte del mondo con un progetto a largo raggio che parte da Roma e che arriva praticamente ovunque, anche in Olanda, Germania, Canada, Inghilterra, Irlanda, Stati Uniti, Giappone, Argentina e Brasile. Uno studio serio, un insieme di iniziative mirate ed una programmazione ragionata meticolosamente: queste sono gli ingredienti di un’iniziativa che punta ad espandersi e a far crescere RKI, e che sta ottenendo i suoi primi frutti, tra cui il premio vinto come miglior webradio d’Italia al MEI 2012 di Faenza e il MArte awards come miglior webradio, sempre nel 2012. Il palinsesto è ricchissimo e vario, composto da trasmissioni e playlist che vanno a toccare i più disparati settori, generi e argomenti musicali. Abbiamo inoltre un carnet di band che seguiamo e promuoviamo tramite i nostri canali. A ciò si aggiunge una redazione che gira e recensisce le migliori serate della Roma concertistica. Il tutto sul nostro sito: www.radiokaositaly.com

Cover GORIAL

Ottobre 2019/ Giugno 2020

 

 

Lavoro di work in progress gruppo di ricerca diretto da Emanuela Panatta

TRASPOSIZIONE FOTOGRAFICA & Performance Project  //LAB

Diretto Daniele Coscarella ed Emanuela Panatta

Ottobre 2019-Giugno 2020 

La fotografia come immagine di ricerca del proprio pensiero emotivo

Un percorso attraverso il movimento e la costruzione di un forma narrativa

L’incontro settimanale, pone l’attenzione su un percorso soggettivo di esplorazione che vede la fusione tra corpo e parola. Partendo da un’immagine scelta, una fotografia, i partecipanti guidati in un processo creativo, potranno vivere e costruire sul palcoscenico. Creare un personaggio attraverso la ricerca del movimento, sviluppando una forma estetica tra il gioco dell’improvvisazione e dell’immagine.

“Questo è un progetto formativo e didattico a cui teniamo molto, perché non è solo un laboratorio teatrale ma è anche la condivisione di un percorso emotivo e narrativo che faremo insieme, la fotografia intesa come uno stato emotivo, un ricordo, un luogo, uno stato mentale…Costruiremo un progetto di performance, uno spettacolo ed un personaggio attraverso la forza e la fisicità di ogni partecipante. Giocheremo e scriveremo come giocolieri della fantasia mostrando timidezza e colori, come esseri umani liberi di esprimersi.”

QUESTO E’ :  Trasposizione fotografica//LAB”  

GIOVEDI 26 SETTEMBRE e MERCOLEDI 2 OTTOBRE   PRE-COLLOQUIO aperto su prenotazione obbligatoria tramite email

CI CONOSCIAMO dalle 18.00 alle ore 20.00

DOVE? ACCENTO TEATRO Via G. Bianchi 12,a (zona Testaccio) Roma

TORINO presso Distretto Cinema

Per info programmi e costi scrivere a:

  • email: accentoteatro@gmail.com
  • danielecoscarella@gmail.com
  • segreteria.emanuelapanatta@gmail.com

Il percorso è aperto a persone motivate che desiderano mettersi in discussione per scoprire nuove possibilità fisiche ed espressive.

Ti Va? Ci Va? 

LINK Laboratori:

Teatro Fisico “Icone del cinema” diretto da Emanuela Panatta

https://www.youtube.com/watch?v=Gdk6lRLoEGs&t=11s

Andiamo?

Trailer Link “Le poetesse e il giardino che vive” progetto di Performance liberamente ispirato alla poesia di Garcia Lorca ideato e diretto da Emanuela Panatta

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